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Olidata: «Così il pc made in Italy può battere le grandi firme»

di Mario Cianflone

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13 GENNAIO 2009

Il personal computer italiano ha ancora una chance nell'era dei notebook, un mercato ipercompetivo dominato dai grandi produttori internazionali? È ancora possibile per l'informatica Made in Italy essere vitale e competitiva con prodotti di ultima generazione, realizzati con un approccio originale e innovativo? Antonio Masenza, presidente e amministratore delegato di Olidata ci crede, anche in momenti di crisi come questi dove investire è difficile, ma fondamentale per restare sul mercato. La Casa di Cesena settimana scorsa ha lanciato un nuovo brand, U-leader Design, e un inedito notebook, nome in codice Conte, progettato insieme a Intel che fa del design la sua arma principale.
Come dire che un local Oem, un produttore nazionale di Pc, getta il guanto di sfida alle grandi firme internazionali da Acer ad Asus, da Apple ad Hp in un settore industriale, quello dei notebook dove investimenti e capacità industriali sono ben diversi da quelli richiesti per assemblare un semplice pc fisso.

Quali sono gli obiettivi dell'operazione?
U-Leader Design non è un nuovo brand: è una strategia. I local Oem non hanno fonti di approvvigionamento competitive in termini di prezzo ed innovazione sui notebook, perché chi è in grado di realizzare un portatile sviluppa il 95% del suo fatturato con poche multinazionali e dall'altra non hanno una capacità di ricerca e sviluppo indipendente, ancorati come sono al vecchio modello di assemblare desktop.
Olidata ha creato un reparto di ricerca e sviluppo ed oggi è l'unico local Oem al mondo che è stato in grado di produrre un notebook innovativo. Altri modelli vedranno la luce nel 2009. La giustificazione di lanciare un nuovo marchio nasce dall'obiettivo di competere con le multinazionali in un'ottica di alleanza con tutti i local Oem nel mondo. La filosofia è di imporre un marchio unico su prodotti innovativi, ma a prezzi abbordabili attraverso tutti i local oem nel mondo.

Una sorta di alleanza internazionale contro le grandi potenze dell'informatica?
Esatto. I prodotti U-Leader non saranno commercializzati solo dalla casa italiana ma da tutti i local che riconosceranno in questo progetto l'unico modo per riconquistare il mercato oggi saldamente in mano a poche società multinazionali. U-Leader è un marchio «imparziale» al di sopra dei brand dei singoli OEM locali che funzionerà sfruttando la capacità di ricerca e sviluppo di Olidata per consentire a queste aziende «storiche» sul mercato di essere competitive con il massimo della qualità, dell'innovazione e del design. Abbiamo già una copertura di 22 paesi includendo USA, Canada e Sud America. Stiamo aumentando giorno dopo giorno il numero dei local Oem interessati.
Abbiamo la capacità di introdurre lo stesso prodotto, con lo stesso nome, con lo stesso packaging in tutto il mondo. Il «Conte» lo abbiamo presentato a Las Vegas, al CES, ed oggi a migliaia di chilometri di distanza ne stiamo parlando.

È dunque ancora possibile per un produttore competere con i grandi produttori? Sì è possibile anche perché I local Oem hanno un rapporto diretto con i propri clienti. Sono entità conosciute nei loro mercati. Sono vicine alle esigenze dei loro clienti. Chiunque può presentarsi qui a Cesena in Olidata e parlare con me. Provate a fare la stessa cosa con una multinazionale…
I produttori locali hanno strategie dirette al loro paese, al loro mercato, ai loro clienti, al contrario delle grandi multinazionali che hanno modelli di business globali.
Basta pensare che nell'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) i local Oem hanno venduto nel 2007 ben oltre 24 milioni di PC. Oltre il 93% erano desktop, in un mercato in cui il notebook è ben oltre il 50% del totale dei computer venduti. I produttori nazionali sono vicini al cliente, ma, numeri alla mano, non sono competitivi in termini di prodotto sul segmento dei portatili.

L'operazione U-Leader Design/Conte è la prova che l'hi-tech italiano è vitale, ci sono spazi di manovra e si può investire in innovazione per competere?
Guardi che a me capita di viaggiare in tutto il mondo. Ovunque io vada quando dico di essere italiano oltre alle facili battute pizza, mafia, spaghetti e qualche nome di calciatore, percepisco una profonda ammirazione. La nostra forza sono le idee e la passione. Sì la passione. Le aziende, tutte le aziende, sono fatte di persone. La forza di Olidata sono le persone. Quindi investire in innovazione significa prima di tutto investire nelle persone e nelle idee. Olidata ha dimostrato con il progetto U-Leader e con il primo nato "Conte" che investire in innovazione è il primo e fondamentale passo per rimanere e crescere sul mercato.

  CONTINUA ...»

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